Bar Boni, locale a metà tra undancing ed un Cafè Chantant, luci soffuse, musica…. Un cameriere si aggira tra i tavoli, riordina e pulisce, come in un copione tante volte rappresentato.
Le sue mosse, i suoi passi cadenzano un tempo, un ritmo che anticipa l’arrivo dei clienti, quelli soliti e quelli nuovi, che animeranno il serale discobar.
Protagonisti dello spettacolo sono proprio i frequentatori di questo particolare locale e, come i vari generi teatrali si intrecciano tra loro, così fanno le diverse …storie, o meglio, le “schegge” di storie dei nostri personaggi.
Soggetti così sicuri della propria normalità, eppure così assurdi nelle intenzioni…
Ogni personaggio si racconta, cantando, divertendo, ballando o emergendo in un breve monologo dal buio di una memoria nascosta.
Il Bar Boni diventa lo scenario in cui uomini e donne abbandonano inibizioni e timori per cercare il proprio momento di celebrità, per provare ad infrangere l’incomunicabilità che ci separa, anche con dolore, con amarezza, con follia, cercando per una volta di non sentirsi soli